“Pirati dei Caraibi: la Vendetta di Salazar” -Johnny Depp come ti sei ridotto!

pirati dei caraibi-la vendetta di salazar-recensione

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In due parole? CHE AMAREZZA. Ma che fine ha fatto il buon vecchio capitan Jack Sparrow con le sue smorfie esilaranti da cinema muto? Perché quel ridicolo ubriacone che assomiglia ad una parodia idiota di Mr Bean non è lui… decisamente non è lo stesso delle prime pellicole.

“Dead Men Tell No Tales” ma chi non muore si rivede e, a sei anni da “Ai Confini del Mondo”, “Pirati dei Caraibi” torna con il suo quinto capitolo che porta il marchio di Joachim Rønning, Espen Sandberg e gli ingredienti che da sempre lo caratterizzano: l’azione spettacolare e la comicità eccentrica.
La produzione si rivela però una grande delusione per i fan, che per tanto tempo lo avevano aspettato, a causa dei troppi cliché ripresi delle produzioni precedenti: un padre maledetto da salvare, un figlio coraggioso e pronto a tutto, una bellissima donna cazzuta, un giovane amore e beh…. Un’avventura per mare alla ricerca dell’ennesimo oggetto mistico.

Stavolta però si tratta nientemeno che del tridente di Poseidone, oggetto supremo per il controllo dei mari, ritrovabile solo seguendo gli indizi riportati sul diario di Galileo Galilei. In sostanza questo film mescola fisica, leggenda, mitologia e fantasia allo stesso modo in cui mescoliamo ciò che troviamo in frigo per farci un’insalata: a caso.

Il giovane Henry Turner (con la voce da scaricatore di porto, totalmente inadatta ad un ragazzo della sua età e della sua stazza fisica), dopo essere salito a bordo dell’Olandese volante per incontrare suo padre, Will Turner , scopre di poter spezzare la maledizione che lo lega a quella nave solo per mezzo del tridente di Poseidone.

pirati dei caraibi-la vendetta di salazar-recensioneCosì parte alla ricerca di questo tesoro e, nove anni dopo, si imbarca sulla Royal Navy che, entrando nell’infernale Triangolo del Diavolo, viene assaltata dalla ciurma dei marinai fantasma della Silent Mary, guidati dal capitano Armando Salazar, morto a causa del famigerato Jack Sparrow e in cerca di vendetta. Henry, l’unico ad essere risparmiato, viene liberato con l’ordine di trovare Jack e avvertirlo della sua morte imminente.

Intanto, sull’isola di Saint Martin (avessero azzeccato almeno una volta in tutto il film la pronuncia!), la giovane Carina Smyth viene condannata a morte con l’accusa di stregoneria per via delle sue conoscenze in astronomia e in orologeria. La bella fanciulla riesce a fuggire dalla sua cella e si imbatte in Jack Sparrow che sta tentando di rapinare una banca (eludendo a qualsiasi legge fisica, spostando un palazzo con dei cavalli) e in Henry, condannato anch’egli a morte per tradimento.

Quando i due giovani si incontrano, scoprono da subito di avere l’obiettivo comune di trovare il tridente ma vengono arrestati. Insieme a loro, anche Jack viene rinchiuso in prigione incontrando un parente bucaniere che, se stavolta non è il buon vecchio “papà”, il chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards a causa di altri impegni, a sostituirlo c’è un scherzoso zio interpretato da Paul McCartney in persona (forse il momento più divertente di tutto il film).

I nostri eroi vengono poi liberati dalla ciurma di Sparrow nella scena più stupida di tutta la pellicola che si conclude con la partenza verso la nuova avventura.
Nel frattempo, Hector Barbossa si allea con Salazar, per salvare la sua vita e la sua flotta, offrendogli il suo aiuto per scovare Jack. Nonostante l’alleanza, Jack riesce comunque a scappare con Henry e Carina su una piccola isola dove Salazar non può approdare.

Questo da la possibilità a Barbossa, una volta giunto sull’isola, di aiutare Jack, liberare la Perla Nera e partire insieme a lui verso il nascondiglio del tridente raggiunto solo grazie alle conoscenze astronomiche della ragazza (il che mi fa domandare: ma come diavolo è possibile che due uomini, che hanno passato la vita per mare, non sappiano riconoscere le stelle? Mah…).

Durante il viaggio avviene il primo colpo di scena/cliché super prevedibile: Barbossa scopre che Carina è sua figlia ma decide di non rivelarle il segreto, non reputandosi all’altezza delle grandi aspettative che la ragazza ha di suo padre.

Raggiunta l’isola del tridente la ciurma di Jack si ritrova a dover fronteggiare quella di Salazar. Henry viene catturato mentre Jack e Carina scoprono la posizione esatta del tridente separando le acque dell’oceano e rivelando un sentiero sottomarino che conduce all’oggetto magico. Per poter camminare sulla terraferma, Salazar entra nel corpo del ragazzo riuscendo così a prendere il tridente e a ferire Jack. Poi, non sappiamo bene perché, forse eccitato dal momento di gloria, inizia a far roteare in aria il giocattolino nuovo come posseduto dallo spirito della fata turchina di Cenerentola (dando vita così alla seconda scena più demenziale del film).

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Non appena Henry riesce a liberarsi, capisce che l’unico modo per spezzare ogni maledizione del mare è rompere il tridente (l’unico con un po’ di sale in zucca insomma). Distrutto l’oggetto magico, il mare comincia a riunirsi, così Barbossa giunge in soccorso di Jack, Henry e Carina gettando loro l’ancora della Perla Nera a cui anche Salazar riesce però ad aggrapparvisi. Ora arriviamo all’ennesimo cliché della pellicola: Barbossa si sacrifica per salvare la figlia e Carina capisce finalmente che lui era suo padre. La storia si conclude col ritorno in grande stile dei personaggi più acclamati della saga: Elizabeth e Will (finalmente una gioia per i nostri poveri occhi).

La tristezza di questo film sta nel fatto che non c’è una vera e propria avventura: se Salazar non si fosse svegliato male e non si fosse divertito a rompere le scatole ai nostri eroi, trovare il tridente sarebbe stato una passeggiata. Dunque mi domando: perché nessuno ci aveva pensato prima?

Andando di male in peggio mi soffermerei un secondo sugli effetti speciali: penosi! Ma cosa ci hanno fatto con i 230 milioni di dollari che hanno speso? Molto probabilmente ci hanno comprato il rum…

Ma il momento più assurdo arriva solo dopo i titoli di coda, quando Will ed Elizabeth stanno dormendo ed entra nella stanza qualcosa che sembra l’ombra del redivivo Davy Jones. Come è possibile? Ma non era morto? Ce lo siamo chiesto tutti…

Il film aveva in sé tutte le problematiche delle saghe portate alla lunga solo per strappare qualche guadagno in più al botteghino. Era pieno di ovvi colpi di scena ed elementi già visti. In questa tristezza generale gli unici a salvarsi sono i nuovi membri Kaya Scodelario (Carina), Breton Thwaites (Henry) e, primo fra tutti, Javier Bardem (Salazar) che sono riusciti a farsi valere in un cast rimasto pressoché lo stesso sin dal primo film.

Nonostante la delusione, questo film resta un must per chi, come me, aspettava con ansia il ritorno dei pirati e di un Johnny Depp dai capelli lunghi.

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Sono Laura Montagnani, classe 1997, e sono laureata in Marketing e Comunicazione alla Bocconi di Milano. Appassionata di cinema, divoratrice di libri, cittadina del mondo ... alla ricerca del mio posto nel mondo.