Frozen II – Il segreto di Arendelle: due sorelle, un solo obbiettivo

frozen II-il segreto di arendelle-recensione

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Nel secondo capitolo del film d’animazione che, negli ultimi anni, ha più affascinato bambini e adulti, i cinque protagonisti (Elsa, Anna, Olaf, Swen e Kristoff) si trovano ad affrontare nuove sfide e una nuova grande avventura. A tre anni dagli eventi raccontati in Frozen – Il regno di ghiaccio, questa volta l’obbiettivo è svelare un segreto rimasto nascosto, ormai, per troppo tempo.

Dato il grandissimo successo al botteghino del primo capitolo, nel lungo periodo di tempo trascorso prima dell’uscita di Frozen II – Il segreto di Arendelle, il pubblico ha fatto le più svariate supposizioni sulla trama di quest’ultimo e su cosa potesse essere capitato ai protagonisti dopo l’alternativo finale del primo capitolo.

Innanzi tutto, come spesso avviene quando si lavora a un sequel, l’elemento fondamentale per la buona riuscita è la maturazione dei personaggi. L’ambientazione non è cambiata, ma certamente lo sono i rapporti tra Anna ed Elsa. Quest’ultima ha imparato a gestire il proprio potere e, per nulla al mondo, si separerebbe da sua sorella, come invece era stata costretta a fare qualche tempo prima; ma soprattutto, se nel Il regno di ghiaccio il rapporto tra sorelle aveva messo in luce come le donne possano salvarsi a vicenda senza dover ricorrere a un uomo, ora vediamo la protagonista fortemente concentrata sul conoscere a fondo se stessa.

Elsa è diventata più grande. Ha più energia, grinta… è un’Elsa diversa.

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Sicuramente, tornare a doppiare un personaggio come Elsa e trovarla maturata è stato motivo di maggior impegno anche per un’attrice del calibro di Serena Autieri, nonché una «spinta per fare meglio e per crescere […] con un’altra consapevolezza» … la stessa acquisita dalla regina di Arendelle nel corso del tempo. Adesso Elsa ha chiaro quanto sia importante, tanto per lei, quanto per svolgere al meglio il proprio compito di regina, conoscere e affrontare il proprio passato. Se in passato era il ghiaccio a dominarla, schiacciandola nella paura di poter fare del male alle persone che la circondano, adesso ha la forza necessaria per scoprire chi è davvero.

Ecco che l’azione si sposta a nord di Arendelle: sia al pubblico che ai protagonisti viene presentato un nuovo popolo, ma anche Anna è un’altra: ha 19 anni, non è più la sorellina minore da proteggere. In alcuni momenti si ha persino la sensazione che abbia preso il posto di sua madre e assunto il compito di proteggere sua sorella Elsa come avrebbe fatto lei.

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Anna proverà a non lasciare mai sola Elsa, ad accompagnarla in questo percorso avventuroso e anche molto difficile. La preoccupazione di Anna è quella di non lasciare mai sola Elsa.

Si può, quindi, affermare con cognizione di causa che Frozen II sia un film d’animazione in grado di entrare nei cuori dei piccoli – insegnando loro valori come l’amore ed il coraggio – e degli adulti, facendo riscoprire loro l’importanza di emozionarsi per le piccole cose.

In tutto questo, però, che fine hanno fatto Olaf, Kristoff e il suo fedele compagno d’avventure Swen? Nell’arco dei 103 minuti si ha l’impressione di assistere a due pellicole contemporaneamente: una che racconta di due sorelle decise a scoprire la storia della loro famiglia e del loro regno che, per farlo, devono affrontare delle responsabilità, e l’altra che, invece, racconta di tre uomini che «non sono deboli, svolgono ruoli nobili» ma le cui avventure distraggono dall’obbiettivo principale della vicenda, aggiungendo una leggera nota comica che rende le peripezie meno “elettrizzanti”, ma certamente più scorrevoli.

È chiaro che la maturazione dei personaggi, quindi l’evoluzione narrativa, coincida con un’importante sfida tecnica. In questo nuovo capitolo di Frozen, anche l’ambiente ha un’importanza da non sottostimare, anzi «è un vero e proprio personaggio della storia» grazie allo spirito del vento, al cavallo d’acqua e ai giganti della terra e, nonostante lo smarrimento iniziale, nessuno degli artisti che ha lavorato a sceneggiature e costumi si è tirato indietro nella realizzazione di questi elementi.

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L’idea di rendere protagonista l’ambiente, insieme all’approccio femminista del film, è uno degli elementi che rendono Frozen II – Il segreto di Arendelle una pellicola capace di parlare anche di importanti temi di attualità, queste le parole del regista: […] vediamo in Elsa un forte rapporto con la natura e i suoi elementi, sottolineando come sia importante fare ogni sforzo possibile per ottenere questa connessione.

Non si può sottovalutare, quindi, la componente emotiva che questo film è in grado di far emergere nello spettatore: anche colui che creda di andare a vedere un semplice cartone animato, non può non tornare a casa diverso da come era entrato in sala e, soprattutto, ricco di elementi su cui riflettere.

La stesa Serena Rossi (che, nella versione italiana, dà la voce ad Anna), infatti, ha dichiarato: «è importante interrogarsi sul proprio passato, visto che fin troppo spesso siamo proiettati in avanti», aggiungendo poi: «ho pianto tantissimo in sala di doppiaggio», sottolineando quanto calore e quanta emozione abbia provato nel lavorare a qualcosa che è destinato a segnare la storia dell’animazione internazionale.

Per concludere, Frozen II è il film d’animazione perfetto da vedere al cinema sotto Natale con tutta la famiglia. Nonostante le musiche non siano all’altezza della prima pellicola e la storia sia assai più prevedibile, la trama, più dark e adulta, è piacevole e scorrevole… un tenero cartone che vi trasmetterà un po’ di spirito natalizio.

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