Lady Bird: un nido o un film da cui fuggire?

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  • TITOLO: Lady Bird
  • GENERE: Commedia
  • ANNO: 2018
  • REGIA: Greta Gerwig
  • ATTORI: Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Timothée Chalamet, Beanie Feldstein, Odeya Rush, Jake McDorman.
  • PAESE: USA
  • DURATA: 93 Min

Candidato a ben cinque premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, miglior attrice non-protagonista e miglior sceneggiatura) e osannato ovunque, Lady Bird si è mostrato ai miei occhi come un Kandiskij sbiadito ed incolore.

Sono convinta che sia stato eccessivamente sopravvalutato. È un film che sicuramente ha del potenziale ma che non viene minimamente valorizzato. L’idea di una “dramedy” (al confine tra un dramma e una commedia) è un mix piuttosto interessante che addolcisce i temi più tragici con un riso lieve e comprensivo.

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Gli spunti di riflessione che la regista voleva offrire sarebbero stati innumerevoli e interessanti, se solo fossero stati approfonditi ed esplorati con maggiore attenzione. Ciò che più si nota dell’evolversi di Lady Bird, è la continua interruzione della storia, rallentata da nuovi avvenimenti che si susseguono ad altri non ancora terminati.

Paragonerei la visione di questo film all’irruzione in casa di uno sconosciuto che, senza permesso, apre le finestre senza preoccuparsi di chiuderle a visita terminata. La banalità della fotografia e della regia, le ellissi sovrabbondanti e la sceneggiatura buona ma non discreta mi hanno lasciata un po’ perplessa sulla questione Oscar Nomination… Mi aspettavo molto, molto meglio!

A ciò si aggiunge che la protagonista Saoirse Ronan e la madre Laurie Metcalf sembrano le uniche capaci di saper reggere la scena. Vorreste dirmi che, oltre alle due donne, recitavano altri attori? Io non li ho notati! Ciò che mi ha colpita particolarmente sono stati i temi trattati che, nonostante la fretta con cui sono stati esposti, hanno dato una parvenza di utilità all’intera storia.

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Lady Bird tratta fasi della vita, sentimenti ed emozioni che chiunque ha provato: la sensazione di inadeguatezza, l’incomunicabilità tra adolescente e genitore, la voglia di cambiare ma la paura di farlo, il futuro dannatamente nebuloso ed incerto, la difficoltosa indagine sulla sessualità e tutto ciò che può riguardare la sfera sensibile di un qualunque teenager. Degno di nota, è stato associare, tramite l’attribuzione di un “nome d’arte”, la crescita interiore della protagonista al volo di un uccello.

In conclusione Lady Bird è un film apprezzabile da pochi punti di vista: se da una parte tenta di lanciare un messaggio, dall’altra lo dissolve completamente con un finale monco ed insipido. Non c’è da stupirsi che non sia stato in grado di portarsi a casa nemmeno una statuetta.

Per acquistarne il DVD: Lady Bird

Sono Laura Montagnani, classe 1997, e sono laureata in Marketing e Comunicazione alla Bocconi di Milano. Appassionata di cinema, divoratrice di libri, cittadina del mondo ... alla ricerca del mio posto nel mondo.