“L’amica geniale”: recensione dei primi due volumi

Dentro ciò che è piccolo c’è qualcosa di ancora più piccolo che vuole schizzare fuori, e dentro ciò che è grande c’è qualcosa di ancora più grande che lo vuole tenere prigioniero”.

#Titolo: VOLUME 1-L’Amica Geniale
VOLUME 2- Storia del nuovo cognome

#Autore: Elena Ferrante
#Genere: Romanzo rosa
#Casa Editrice: Edizioni E/O
#Prezzo: VOLUME 1- 15,30€
VOLUME 2- 16,58€

 Lenù e Lina nascono a Napoli, in borgate impregnate di miseria e in grigi cortili chiassosi, dove le urla dei ragazzini che giocano si mischiano al rombo acuto dei motorini così come alle incomprensibili grida arrabbiate di adulti stanchi.

E’ un’amicizia che inizia da bambine, un rapporto d’amore e d’astio che le accompagna nel tempo. Lo sguardo dell’una costantemente puntato sull’altra, pianta nata dalla stessa origine. Accompagnate entrambe dal senso di mancanza e dal bisogno incessante di riscatto, le fanciulle si ritrovano in una continua, e forse inconsapevole, competizione, generata dalle insicurezze e dalla povertà che le circonda.

Non potevo non tentare la lettura de “L’amica geniale”, l’opera che è diventata, in breve tempo, un fenomeno letterario e la cui fama ha superato i confini della nazione. La diffidenza che avevo nei confronti di un prodotto divenuto commerciale in breve tempo, è stata vinta dalla curiosità di capire cosa l’abbia reso così accattivante e interessante agli occhi del pubblico.

E ora che mi trovo esattamente a metà percorso, vorrei condividere con voi le mie impressioni.

La storia viene narrata attraverso lo sguardo acuto e intelligente di Elena Greco (Lenù) che, sin dai primi anni di scuola, ci coinvolge nella sua vita, in quella dei suoi coetanei e delle famiglie che hanno segnato il suo destino. Il fuoco della narrazione é il suo legame con Lina. Attraverso di lei guarda se stessa, definendosi, raccontandosi e confrontandosi con i propri limiti.

Dei romanzi di Elena Ferrante, colpisce subito lo stile narrativo: intenso e riccamente curato nel lessico e nella precisione delle descrizioni. Ogni pagina è talmente densa di contenuti da catturare il lettore in sempre nuovi e infiniti avvenimenti. Le avventure dei protagonisti si intrecciano le une alle altre, lasciando segni, spesso dolorosi, che neppure lo scorrere del tempo riesce a lenire.

I personaggi vengono caratterizzati in modo attento e puntuale, non solo dal punto di vista fisico ma, in particolare, nell’aspetto psicologico e caratteriale. Sogni, speranze e riflessioni rendono le figure non solo credibili, ma reali, quasi palpabili. Le vicende, d’amore e di affari, tracciano percorsi coinvolgenti, che muovono nel pubblico una curiosità e una partecipazione emotiva che agganciano inesorabilmente alla vicenda.

Tanti sono i luoghi che l’autrice ci fa visitare: non solo i borghi di Napoli, ma anche la città nel pieno della sua bellezza, con i suoi negozi scintillanti e le sue atmosfere più leggere. Dopo la città, ci trasporta sulla costa, a conoscere le splendide zone di mare. Tra le spiagge di Ischia, da Forio ai Maronti, si percepirce la brezza sulla pelle e si assapora il gusto di acqua salina sulle labbra. Di fronte a noi, il grigiore della città cede il passo a spiagge sconfinate, simbolo di una libertà ritrovata.

Oltre ai frizzanti paesaggi estivi e ai rioni partenopei nel culmine del loro fiorire economico, tra le pagine de “L’amica geniale”  troviamo anche, e soprattutto, spazi interiori. I ragionamenti, prima infantili e poi adolescenziali, si lambiccano per afferrare domande e cercare risposte. I dubbi si insinuano tra i pensieri mentre i sentimenti tracciano dentro l’anima le prime scottature: una ricerca continua e coinvolgente attraverso i vissuti più intimi delle protagoniste e di coloro che gli ruotano quotidianamente intorno.

“Possibile che i genitori non muoiano mai, che ogni figlio se li covi dentro inevitabilmente? Dunque da me davvero sarebbe sbucata mia madre, la sua andatura zoppa, come un destino?”

Ogni adulto che incontriamo nel racconto rappresenta un profilo umano-sociale diverso. Nell’epicentro troviamo dei genitori ruvidi, spesso in difficoltà di fronte al nuovo che avanza, ma che tuttavia provano a sostenere e ad accompagnare, con le proprie precarie possibilità, i figli nella loro crescita. Altri adulti sono troppo fragili. Di fronte all’amore che li delude e al dolore che li affligge, la pazzia sembra essere la sola porta per fuggire, il riparo da una realtà troppo lacerante e povera di soddisfazioni.

“Mi allontanai molto agitata. Avevo dentro la fatica di lasciarla, il vecchio convincimento che senza di lei niente di veramente importante mi sarebbe mai capitato, e tuttavia sentivo il bisogno di scappar via…”

Le due protagoniste, Lina e Lenù, sono incredibilmente vicine e nello stesso tempo fortemente distanti. La loro vita è un gioco di specchi dove l’una cerca se stessa nell’esperienza dell’altra, sperando di riconoscersi come vincente sulle proprie imperfezioni. L’una vede nell’altra la propria amica geniale e vi si confronta e scontra, cercando di immergersi negli angoli bui della sua anima, affinché sia più semplice affrontare la propria.

Sono due facce della stessa medaglia. Ognuna sceglie una strada personale per rispondere ai medesimi bisogni e alle stesse perplessità. Ciascuna porta dentro di sé la propria storia e i propri dolori, consapevole che, qualunque cosa accada, nulla potrà modificare la strada da cui sono partite.  Tutto il loro percorso è pervaso da un pressante desiderio di riscatto, sia personale che sociale. La cultura, dei libri e delle pagine scritte, diventa per loro uno spiralio di luce, per aprirsi al mondo e alla vita, nella speranza di lasciarsi alle spalle le proprie radici o, almeno, di imparare a conviverci senza soccombere.

Per concludere, “L’amica geniale” è una tetralogia convincente a cui vale la pena avvicinarsi. Romanzi perfetti soprattutto per chi ama la narrativa curata, attenta alla forma, al contenuto e ai significati.

In procinto di iniziare il terzo libro “Storia di chi fugge e di chi resta” e in attesa di scoprire anche il vostro parere, auguro a tutti buona lettura.

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REVIEW OVERVIEW
Voto:
Sono diplomata in Ragioneria e iscritta alla facoltà di Scienze dell’educazione presso la Bicocca di Milano, classe 1973. Adoro da sempre la buona lettura: spazio volentieri dai libri classici a quelli più moderni. Amo il cinema e la scrittura, oltre a dilettarmi nel disegno e nella decorazione d’interni. Considero il blog Monlaw uno spazio divertente e moderno in cui potermi cimentare.