Io sono Tempesta: Giallini è Ebenezer Scrooge dei nostri tempi

io sono tempesta-recensione

  • TITOLO: Io sono Tempesta
  • GENERE: Commedia, Drammatico
  • ANNO: 2018
  • REGIA: Daniele Luchetti
  • ATTORI: Marco Giallini, Elio Germano, Eleonora Danco, Jo Sung, Francesco Gheghi, Carlo Bigini, Marcello Fonte, Franco Boccuccia, Paola Da Grava, Federica Santoro, Luciano Curreli
  • PAESE: Italia
  • DURATA: 97 Min


Una morale grottesca, un avido riccone in stile Ebenezer Scrooge/Silvio Berlusconi, una voce, che lotta per la giustizia, messa a tacere e un’amara ma giocosa parabola sul potere dei soldi: Io sono Tempesta, con la regia di Daniele Luchetti, è tutto questo e molto di più.

Il nuovo film di Daniele Luchetti, interpretato da Marco Giallini ed Elio Germano, si ispira alla condanna di un ben noto imprenditore multimiliardario ad operare in un centro di assistenza per le persone meno abbienti. Se tutto parte come una satira sociale, commento all’attualità politica dove tutti rubano per poi farla franca, la situazione piano piano si capovolge, trasformandosi in un’avventura paradossale, grottesca e squisitamente ironica. Quello che doveva essere un finale banale e prevedibile si trasforma in qualcosa di amaro, inaspettato e disgustosamente realistico.

Il protagonista, Numa Tempesta (Marco Giallini), è tormentato da fantasmi del suo passato che gli gridano di essere un fallimento e inadeguato al tenore di vita che è riuscito ad ottenere (“sei un coglione” gli diceva il padre quando era piccolo). Nonostante il gruzzolo accumulato, è triste e burbero, solo in un gigantesco hotel extralusso che ha acquistato per rivenderlo a investitori stranieri. Salutista e mattiniero, Numa corre attraverso saloni e corridoi, chiamando colleghi finanzieri per trattare di un investimento immobiliare in Kazakistan. La legge però non tarda a farsi sentire e, dopo una vecchia condanna, è costretto a svolgere un periodo di “volontariato” presso un centro di prima assistenza per senza tetto.

La morale tradizionale vorrebbe che il cinico e burbero Paperone rimanesse toccato dalle privazioni altrui ma questo personaggio è assolutamente incorreggibile. Così, dopo aver perso tutti i finanziatori per il suo progetto all’estero, organizza una farsa per ottenere nuovi fondi facendosi aiutare dai senzatetto in cambio di una ricompensa. La sua vita, in particolare, si intreccia con quella di Bruno (Elio Germano), giovane padre finito per strada col figlio dopo aver perso tutto tra divorzio e disoccupazione. Nonostante le mille disgrazie che gli sono accadute, quest’uomo, così come gli altri poveracci, non si piange addosso ed è pronto a tutto per tornare in pista e per dare a suo figlio una vita migliore.

La storia si focalizza così su personaggi e ambienti più che su un plot coinvolgente e solido. Il film prosegue senza fatti salienti fino a risultare in alcuni momenti eccessivamente piatto. Ciò avviene perché il focus del regista è quello di mettere in luce le differenze di tenore di vita e, soprattutto, di atteggiamento, di come si possa essere felici con poco e tristi con tutto. Io sono Tempesta offre una visione realistica delle condizioni di vita dei reietti e una magnifica rappresentazione della Roma da bene. Non c’è una vera e propria morale perché l’umanità è ridotta a debolezza e l’unica donna che sventola la bandiera della giustizia viene repressa e considerata un intralcio a chi vuol solo far soldi.

io sono tempesta-recensione

Ho molto apprezzato l’eloquenza e la ricchezza di dettagli della fotografia di Luca Bigazzi per la perfetta sintonia con la messa in scena di Luchetti dai toni grotteschi e surreali. Ma i veri assi portanti dell’intero film sono i due protagonisti: Marco è un personaggio che non disgusta né seduce. È carismatico, affascinante e generoso con i suoi nuovi “amici”. Elio è invece un povero non disperato, fiducioso nel futuro, pronto a sorridere per far credere al figlio che tutto possa ancora volgere per il meglio. Ottima anche l’interpretazione di Eleonora Danco seppur penalizzata da un personaggio a cui è stato dato fin troppo poco spazio. Simpatici anche gli attori non protagonisti, ottime spalle comiche per le vere star della pellicola.

Nonostante Io sono Tempesta soffra di una certa ambiguità e la risoluzione dell’intreccio sia poco incisiva e, per certi versi, deludente, il film ha sicuramente dato una chiave di lettura del tutto nuova con una conclusione che lascia dell’amaro in bocca a chi cerca nei film un lieto fine morale.

Ti potrebbe interessare: Libri imperdibili in uscita a Maggio

Sono Laura Montagnani, classe 1997, e sono laureata in Marketing e Comunicazione alla Bocconi di Milano. Appassionata di cinema, divoratrice di libri, cittadina del mondo ... alla ricerca del mio posto nel mondo.